10 de janeiro de 2013

Uscito il N.15 di Attualità lacaniana: Autismo. Spazi d'invenzione


È uscito il n. 15 di ATTUALITA’ LACANIANA con il titolo: AUTISMO. Spazi d’invenzione,
per i tipi Alpes Italia.
EDITORIALE
Erminia Macola
Il “grande disordine nel reale del XXI secolo”, tema del saggio di Jacques- Alain Miller che apre la raccolta dei testi ospitati in questo volume, è al lavoro nei contenuti di ogni rubrica. In primo luogo riguarda la parte monografica sull’autismo, patologia che si moltiplica ai giorni nostri con tutta la sua portata di enigma, fino a lasciar supporre che sia in gioco un mutamento genetico. Il cuore indecifrabile di questo disturbo ci induce a reinterrogare quanto è stato detto fino ad oggi, per confrontarlo ancora con quel che si sperimenta sul terreno della cura che, proprio all’interno della nostra Scuola, impiega strategie interessanti. Le cause dell’autismo rimangono sconosciute ma ci si domanda come sia possibile che una società tutta incentrata sulla comunicazione e il contatto in rete sviluppi, anziché limitare, “decisioni dell’essere” così emblematiche da potersi inscrivere tra gli enigmi più inquietanti del Discorso del capitalista nella sua versione globalizzata. È condivisa l’ipotesi che l’autista sia impedito da un eccesso, ovvero da un reale rappresentato dal corpo le cui sensazioni non sa conte- nere. Un rumore che ai più sfugge lo mette in crisi, un bagliore improvviso lo immobilizza. Di qui la sua ricerca di immutabilità, di cancellazione degli stimo- li per rassicurare il suo mondo caotico e inquietante. Ha un problema con l’Altro, non dimostra di averne bisogno. La sua cura è rimanersene da solo. Non è il significante a pacificarlo, ma il corpo stesso e un oggetto che si aggiunge al corpo e lo regola attraverso movimenti ripetuti che chiamiamo stereotipie, ma può essere anche un io ausiliario, una struttura di appoggio, come un animale, un simile, un amico immaginario.
“Il grande disordine nel reale” interviene significativamente a modificare anche i presopposti teorici del pensiero di Jacques Lacan. Vediamo infatti che il Nome del Padre, asse indiscusso del suo primo insegnamento, si riduce a Père-version, negli ultimi seminari: versioni del Padre buone per l’uso, in quan- to del Padre si può farne a meno. Mentre la sua teoria del linguaggio, il tratto discreto del significante che identifica e rappresenta verrà complicata con Lalingua che è corpo, godimento, lingua pervasa di godimento, al punto da sospendere o da rendere estremamente difficile la regolazione attraverso la parola. Proprio questo succede nell’autismo, per il quale si impone uno spazio d’invenzione da giocarsi con dei soggetti in divenire e non con bambini da addestrare. Soggetti che occorre pensare, anticipare e attendere.
Queste considerazioni legano il tema trattato nella parte monografica con l’argomento del Convegno annuale della Scuola: Molteplicità delle identificazioni e unicità del godimento, che ci apre gli occhi su qualcosa non ancora del tutto percepito nel percorso della nostra analisi. Essa infatti si dispiega attraverso le identifica- zioni: non facciamo che dire chi siamo, ci definiamo e ci ridefiniamo con i significanti, ma facendolo non ci accorgiamo che la ragnatela di parole che ci pare venire dal capo a rafforzare la nostra identità è venuta, come per il ragno, dal ventre; ha condensato un reale che ha preso un’altra via da quella dell’identificazione al Padre. Si è diretta attraverso l’oggetto del fantasma al godimento del sintomo/sinthomo e al nome self-made,legato al riordinarsi dell’esperienza corporea.
Lo vediamo nelle passes, “le gioie dei nostri Congressi”, in cui troviamo sì delle storie, ma ridotte al loro nucleo e trasformate in Cifre di un passaggio, resti di tutta un’esperienza di parola che lascia un reale privo di nitidezza in virtù del suo rapporto con lalingua. È un reale fissato al corpo, separato dal sapere che si era prodotto nell’analisi con l’appoggio agli oggetti pulsionali e al soggetto supposto sapere.
Il “reale senza legge” è un’idea limite, ci spiega Miller, in primo luogo vuol dire che “è senza legge naturale; tutto quello che era stato l’ordine immutabile della riproduzione è in movimento, in trasformazione a partire dalla sessualità”. La sezione Anatomia lacaniana e transessualità abbozza una traccia di politica lacaniana su questo tema. Nell’epoca dell’uguaglianza il soggetto transessuale rap- presenta forse meglio di altri la differenza sessuale che diventa causa di vita e a volte induce anche alla trasformazione reale del corpo. Nessuno più del trans si percepisce vittima di un errore di natura perché si sente donna imprigionata nel corpo di un uomo e vuole trasformare il suo corpo. È interessante la proposta di una clinica differenziale della “spinta alla donna” che, nel processo psicotico si produce per volontà di un Altro (caso Schreber), mentre nel transessuale è una ricerca di adeguamento di un corpo maschile al proprio essere femminile, per il quale la psicoanalisi cerca una via alternativa al rifiuto diretto dell’organo.

AL 15     AUTISMO. SPAZI D’INVENZIONE

INDICE

Editoriale E. Macola

Jacques -Alain Miller
Il reale nel XXI secolo

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AUTISMO. Un altro modo di stare al mondo

François Ansermet
Autismo ed emergenza del soggetto

Antonio Di Ciaccia
Princìpi per un’accoglienza della singolarità 

Eric Laurent
 Gli spettri dell’autismo,


Jean-Claude Maleval
 Un animale come bordo autístico

Nicola Purgato
  Il corpo omeostatico degli autisti
Alexandre Stevens
Punti di vista concreti

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Cifre di un passaggio

 Paola Bolgiani,
Un nuovo amore

Patricia Bosquin Caroz
 Dall’identificazione ideale all’identificazione al sintomo 


Sergio Caretto
 Mimanchí

Sonia Chiriaco
“Non esattamente lo stesso ma neanche esattamente un altro”

Araceli Fuentes
 L’importanza di un’analisi

Pilar González
Tempo e verità nel discorso di un’esperienza analítica

Maria Laura Tkach
 La vita è sogno


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 Molteplicità delle identificazioni e unicità del godimento. BOLOGNA 2012

Judith Miller,
 Largo alla psicoanalisi!

Paola Francesconi
 Quel che non diventa sapere

Luisella Brusa
 Stabilizzare l’instabile

Raffaele Calabria
 Desiderio e identificazioni nelle cure analitiche

Emilia Cece
 L’ultima lettera

Chiara Mangiarotti
 Battiti

Maurizio Mazzotti
 Tra equivoco e corpo

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Sintomo e sinthòmo


Jean-Louis Gault
 Joyce era forse pazzo?

Rosa Elena Manzetti

Omologarsi, ovvero rinunciare alla singolarità

Marco Focchi
 Una declinazione femminile dell’autorità

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TRANSESSUALISMO. Tra forclusione e spinta alla donna

Manuel Montalbán Peregrín
Anatomia lacaniana e transessualità


Clara Bardón
Corpo e psicosi. Una costruzione singolare


Manuel Fernández Blanco
Commento alla tavola rotonda sul transessualismo






Letture

L’inconscio dopo Lacan. Il problema del soggetto contemporaneo tra psicoanalisi e filosofia
di Adone Brandalise

L’anoressia e l’inconscio, “La Psicoanalisi”, 50, 2011
di Leonardo Mendolicchio

G. Kantzà, Tre donne, una domanda. Hannah Arendt. Simone Weil, Edith Stein
di Matteo Bonazzi

A. Brandalise e Nicolò Fazioni (a cura di) Cosa cambia con Lacan? Saperi, pratiche e poteri (raccolta di saggi nel sito www.zizekstudies.org/ )
di Erminia Macola

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